giovedì 14 giugno 2012

Lo sciopero delle Muse


Gran subbuglio in Parnaso,
le Muse oggi non lavorano e se ne stanno ad oziare
sotto alberi fronzuti e rigogliosi.
Maledizione per il poeta che impugna la penna e scuote il capo.
Le puttane oggi non battono,
niente canzoni, poesie, drammi, balletti
oggi tutti a vagare con occhi vuoti imprecando.
“Cantami oh Musa, ispirami oh Musa, oh Musa dove sei?”
Ma le Muse oggi non si prestano facilmente,
screzi sindacali si mormora, cassa integrazione per alcune si vocifera.
E ora? Per quanto tempo staremo senza? E ce la faremo?
C’era un tempo in cui fare l’amore con loro era cosa da poco
Come un gioco.
Poi è arrivata la chirurgia estetica e la cosmetica
Poi sono arrivati i consumatori medi, i supermercati e le aperture domenicali.

Calliope si sveglia al mattino con la sigaretta spenta
Sul comodino. Barretta dietetica e pillola abortiva.
È lei la diva
Costa molto ma garantisce soddisfazione completa e tempestiva
Con lei è sempre una cosa spinta e sporca
Si veste e si sveste di marca. Roba seria.
Da domani tutti a lavorare a sputare sangue
Da domani niente più stronzate
le Muse sono vecchie e sporche
Hanno voglia di oziare
Hanno voglia di dormire fino a tardi
Ubriacarsi la sera e guardare tanta tivvù.

Sit in alle pendici del Parnaso
ci sono molti ficcanaso
ma i più sono li perché realmente stupiti attoniti delusi.
Al Ministero si parla già di provvedimenti disciplinari e di sospensioni cautelari
Ma le Muse? Ove sono le Muse?
 Lo show deve continuare non ci si può fermare.

Notizia dell’ultima ora: la pensione è anticipata
E la cultura è costipata. Saremo tutti costretti a vivere nel grigio eterno
Con il ricordo dell’amore che facevamo
Dei vestiti ornati e dei visi puliti
Delle pelli lisce e bianche e delle guance pallide
Che si arrossiscono dolcemente col pensiero delicato
Di un bacio rubato.

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