lunedì 6 maggio 2013

Il futuro è lontano


Sento i rumori che danno sul porto,
aldilà dell'Isonzo; verso un luogo sicuro
dell'Io.

Il futuro è lontano.

 Suona l'eco del vento in gennaio
all'Università i rimorsi da perdere,
la strenua lotta del parlarsi in silenzio,
dei discorsi finti e le maschere. 

Si fotta la gente 
e il suo giudizio inesistente, 
l'eremita codardo che piange il suo ricordo
nel freddo di una grotta buia.

Ho visto menti sospese nel non vivere,
la droga per darsi delle spiegazioni,
inesistenti anche loro. Ho provato il non dolore
del non essere, il sapore del potere insipido,
il profumo del soldo fallico, il cane del vicino 
sempre più costoso del mio. 


Il futuro è vicino,

come le parole di quell'Enrico in fuga,
sono una certezza sibilante:
"chi vive domani è già morto"

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