Oggi c’è stata finalmente la svolta. Mio
padre ha ultimato il lavoro e sembra perfetto. Sono troppi giorni che siamo
rinchiusi qui dentro ed è uno strazio intollerabile. Oggi, prima di andare a
dormire, abbiamo fatto delle prove e se tutto andrà bene domani saremo fuori di
qui. Non riesco a dormire, anche se non dovrei ho ancora il terrore di quella
terribile creatura che abitava questo luogo prima di noi. Talvolta mi sembra
quasi di sentire delle urla provenire da lontano e nel mio cuore temo che sia
lui. Per calmarmi ho bisogno di venire qui, il punto da cui domani partiremo.
Il mare è calmo e non c’è nemmeno un filo di vento. Il sole sta lentamente
scendendo e si specchia nelle nostre acque, a quest’ora, quando il cielo è
rosso e arancione, per poi diventare viola sembra che esso perda tutta la forza
di cui è in possesso. Ah! Quanto desidererei poter almeno sfiorare con un dito
i suoi raggi o almeno riuscire a vederlo un po’ più da vicino. Chissà quali
creature fantastiche vi abitano assieme ad Apollo, chissà quali banchetti
succulenti vi si consumano. Mio padre è fiducioso che andrà tutto bene e devo
per forza esserlo anch’io. D’altronde egli è abilissimo nel suo mestiere e
perciò non dovrei preoccuparmi troppo per quello che sarà. Da domani sarò
libero come gli uccelli e potrò sentire la forza del vento sferzarmi in viso e
respirare l’odore di salsedine da vicino. Tutti parleranno di noi e saremo
ricordati per sempre per la nostra spregiudicatezza ed intelligenza. Ora cerco
di riposare lo stretto indispensabile per poter, domani, dare ali al folle
volo.
Icaro.
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