Buonasera. Il mio nome è nemo e ho meno mani a causa di una
mina. Almeno sono vero incastrato tra i rovi roventi dell’inferno. D’inverno
all’interno dell’eterno lamento della città sono intento a cercare stabilità.
Indosso la maschera per non respirare l’ossigeno saturo di cattività. Cammino
svelto e svolto per trovare il risvolto che mi dia serenità. La gente mi guarda
e non mi vede, capisci? La gente mi guarda e non mi vede. Giungono mani al
cielo in nome di fede e se io parlo loro nessuno mi crede. Di notte spengo le
luci e osservo i vostri corpi incapaci tentare di dare sfogo a istinti rapaci.
Siete mordaci, attaccati alla vita come lupi feroci. Sguscio di striscio sul
pavimento liscio, dormo in strada accanto al piscio dei cani e non seguo
dettami. Urlo e nessuno mi sente, la gente, il ghigno prepotente di chi non
vuole capire niente. Mi muovo di nascosto disposto a trattare a qualunque
costo, resisto ad attacchi violenti e potenti ai miei sentimenti. Troppo spesso
mi sento in gabbia e sbotto di rabbia. Lo sai, lo sapete quanti pesci nella
rete rimangono impigliati per essere poi squartati e mangiati? Questa è solo
una metafora ma sapete a cosa alludo mettendomi a nudo di fronte ad una
telecamera. Di sicuro pensi che non esisto, ma insisto, e resisto prima poi
crederanno anche in me, considerando il fatto che nessuno credeva nemmeno in
cristo. Il bello è che siamo in tanti
discepoli dell’amore e quindi santi, contagiati dalla ricerca per il vero da
quando eravamo infanti siamo coloro che vengono definiti precoci talenti. Non
ci trovate in bella vista ritoccati dall’estetista ma ai margini della strada
con le pietre in mano a mo di intifada. Siamo incazzati perché sfruttati e
pigliati per il culo, prendiamo il volo e copriamo il mondo con un velo di
mille colori, in poche parole stiamo fuori come i figli dei fiori. Invece tu
che ci stai dentro scommetto che è un gran divertimento, ti vedo girare per
strada contento con il cane al guinzaglio, sai, ti scatto delle foto e le
ritaglio per appenderle alla porta come bersaglio e la notte mi munisco di
frecce e le scaglio con rabbia. Tutto vano come un disegno sulla sabbia.
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